16 Nov , 2021

La nuova normalità.

C’è stato un prima, un durante e un dopo. C’è stata la normalità, poi la pandemia e ora vi è una nuova normalità. L’emergenza sanitaria, a causa delle limitazioni, ha imposto un generale cambio di prospettiva. Le imprese in primis si sono dovute riorganizzare per continuare a funzionare, trovando nuove soluzioni lavorative. Si è creata la necessità di investire in tecnologia e accelerare notevolmente la trasformazione digitale già in atto. Gli investimenti, effettuati per far fronte al Covid-19, si sono rivelati con il tempo requisiti necessari alla sopravvivenza delle aziende. Ogni business si riscopre dunque anche business tecnologico. In questo contesto si inseriscono con successo le aziende capaci di fornire servizi digitali. 

Cos’è lo smart working o lavoro agile?

La situazione pandemica ha costretto molte imprese a rivedere la propria concezione di lavoro. Ma lo smart working da condizione emergenziale si trasforma in opportunità. Il termine sta letteralmente per lavoro intelligente, o agile, ed è definito dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano come una “nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. Presuppone quindi un forte cambiamento culturale e una rivisitazione profonda del modello organizzativo dell’azienda e delle modalità lavorative. Questo si ripercuote sull’organizzazione e gestione degli spazi, che vengono reinterpretati in termini di flessibilità, apertura e collaborazione. Luoghi designati che possono anche non essere fisici, lasciando piena libertà al lavoratore stesso di scegliere dove svolgere le sue mansioni. Il nuovo lavoro di cui ora si inizia a parlare è il blended working, una modalità mista che trattiene il meglio di entrambi i mondi, la libertà della distanza e la precisione della presenza. Il lavoro da remoto potrà quindi avere tempi e luoghi autodefiniti dal lavoratore, mentre l’ufficio rappresenterà il momento di collaborazione e socializzazione utile alla creatività e alla produttività.

La tecnologia come asset strategico.

La nuova normalità vede la tecnologia come il campo di battaglia sul quale si confrontano le aziende del futuro. È fondamentale per aumentare la propria quota di mercato innovarsi ma anche e soprattutto porre al centro la “cultura dell’innovazione”. Un mindset in cui si supportano e promuovono nuove idee, affidandosi al cambiamento. In un contesto in cui tutto è nuovo, tutto è già innovativo, essere tecnologici non è solo necessario ma è imprescindibile. E sul modo in cui si tiene in considerazione questa proprietà si gioca la partita con le altre aziende. 

Le nuove figure aziendali dedicate alla rete.Le imprese hanno negli ultimi anni investito in nuove figure aziendali dedicate proprio al digitale, per mantenersi innovativi e al passo con i tempi. Tra gli ambiti più richiesti e a cui è necessario prestare maggiore attenzione sicuramente vi è la cybersecurity. Nella rete tutto è incerto e i nostri dati devono essere trattati con attenzione per evitare problemi di violazione della privacy. La cybersecurity si occupa proprio di proteggere i sistemi informatici e le informazioni personali da furti e incursioni. Le figure professionali legate a questo ambito sono molteplici, tra cui: Security specialist, Vulnerability assessor, Security Administrator, Cryptographer, Security manager, Security analyst, Chief information security officer (CISO), Security architect, Security engeneer e, infine, il Data Protection Officer (DPO). Volendoci soffermare su quest’ultimo, come esempio esplicativo per tutti gli altri, il DPO ricopre un ruolo formativo, di supporto e di sorveglianza dei responsabili e addetti al trattamento dei dati personali all’interno delle aziende. Sono quindi numerosi i ruoli che già si sono resi necessari nei nuovi business tecnologici e sicuramente andranno aumentando, con una richiesta sempre più specifica nei servizi offerti.